ATTILIO NOVELLINO – Lost Days
(Small Doses, 2012)
I ventiquattro minuti di “Lost Days” non sono da considerarsi una semplice appendice a “Through Glass”, album pubblicato a inizio anno e senz’altro tra le più lucide testimonianze drone(-gaze) dell’arco temporale nel frattempo intercorso.
A differenza del denso magma sonoro proposto nell’album, nell’omonima traccia unica che compone il nuovo lavoro l’artista calabrese Attilio Novellino genera un flusso ambientale vaporoso e in graduale trasformazione.
In realtà, anche in questo caso il risultato è ottenuto filtrando elettronicamente e di fatto plasmando note prolungate di chitarra e tastiere, fino a creare una coltre sonora che muove da un soffio sordo per poi svilupparsi, lentamente ma inesorabilmente, in atmosfere brumose e infine librarsi in riflessi luminosi, dal vibrante contenuto emozionale.
In tal senso, il risultato sonoro mantiene fede al contenuto concettuale descritto dal titolo, evocando la persistenza di memorie nostalgiche, vivide nel ricordo per quanto dotate della stessa immateriale consistenza di formazioni nuvolose, come quelle sapientemente orchestrate da Attilio Novellino nei ventiquattro minuti in placida evoluzione di “Lost Days”.