ENDLESS MELANCHOLY – Before, After
(Twice Removed, 2012)
Presentarsi con un alias quale Endless Melancholy non lascia molti dubbi sul contenuto sonoro e, soprattutto, sull’attitudine del musicista che l’ha prescelto. Si tratta di un giovane ucraino di nome Oleksiy Sakevych, segnalatosi già dallo scorso anno dopo aver reso disponibili tramite la sua pagina Bandcamp un paio di album (da segnalare in particolare l’ultimo “Music For Quiet Mornings”) e una serie di tracce sparse, ovviamente improntate a un mood dimesso, nostalgico e fragilmente emozionale.
Nel suo nuovo Ep, “Before, After” (rilasciato in digitale a offerta libera e pubblicato in cento copie fisiche), Sakevych offre un saggio compiuto e conciso di ovattato minimalismo pianistico e impalpabili soffi ambientali. Due tracce dalla durata superiore ai cinque minuti, interpolate da tre frammenti di un minuto, compongono l’Ep, che con estrema semplicità disegna solitari scenari di languida quiete notturna. Giocando con le tecniche di registrazione ed espandendo le sospensioni temporali tra le note, l’artista ucraino tesse esili trame melodiche, amalgamate a tratti da placide folate d’archi. Mentre le sparse armonie di “All Farewells Aren’t Sudden” trasudano un senso di austera solennità, il riempimento degli interstizi altrove lasciati vuoti da parte degli archi aggiunge denso respiro a “You Are The Moonlight”, senza disperderne la toccante intensità, che ne fa una delle più vivide composizioni neoclassiche degli ultimi tempi.
Leggero come un batter d’ali, vola via il quarto d’ora scarso dell’Ep, lasciando tuttavia ancora risuonare in lontananza gli echi emozionali delle sue note che – sulla scia dei vari Max Richter, Nils Frahm e Glacis – inducono a guardare con grande attenzione a Oleksil Sakevych e, magari, a recuperare le altre opere della sua breve ma già nutrita produzione.