PETER AND THE MOUNTAIN – You Are A Bear, Take What’s Yours
(Self Released, 2013)
Sei delicati acquerelli in chiaroscuro introducono il canzoniere di Peter Beckwith, artista londinese che incide sotto il nome di Peter And The Mountain.
Placidamente sussurrate ma velate di un senso di latente inquietudine, le canzoni del suo mini album di debutto “You Are A Bear, Take What’s Yours” muovono al rallentatore su consolidati binari di intimismo narrativo, aggiungendo alle sofferte contemplazioni drake-iane di un Mark Kozelek le carezzevoli brezze di Neil Halstead, senza tuttavia rinunciare, in un contesto dalla marcata prevalenza acustica, a moderate progressioni dai distanti profumi slow-core o a inserti di field recordings e voci preregistrate.
I brani di Beckwith gravitano tuttavia intorno ai fulcri essenziali delle note della chitarra o del pianoforte e di una voce lieve e sommessa, che rinnovano la pacata magia di interpretazioni al tempo stesso sognanti e agrodolci.
La loro durata – compresa tra i quattro minuti e mezzo di “Here’s To A Little Less Pain” e gli oltre sei della deliziosa “Platforms At Dawn” – risulta comunque necessaria allo sviluppo di pregevoli trame melodiche, che elevano la sottile malinconia di Beckwith a serena compagna di una solitaria sensibilità di scrittura e sentimento.
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