EXPLOSIONS IN THE SKY & DAVID WINGO – Prince Avalanche: An Original Motion Picture Soundtrack
(Temporary Residence, 2013)
La collaborazione tra i navigati alfieri del post-rock texano Explosions In The Sky e il conterraneo David Wingo potrà apparire un ardito incontro tra mondi distanti a chi del secondo conosce la sola incarnazione folk Ola Podrida. In realtà, Wingo è anche e soprattutto un affermato compositore di musica per film e documentari, che già da qualche anno ha stabilito un solido rapporto con il regista David Gordon Green, per la colonna sonora del cui ultimo “Prince Avalanche” ha inteso coinvolgere i suoi amici Explosions In The Sky, band da sempre innegabilmente dotata di spiccate qualità descrittive e, appunto, “cinematiche”.
Lungi dunque dal costituire un esperimento di coniugazione di cantautorato e post-rock, le quindici concise tracce destinate ad accompagnare le immagini della nuova pellicola di Green vedono invece gli Explosions In The Sky incarnare il ruolo di compunto ensemble incaricato dell’esecuzione delle composizioni scritte e orchestrate insieme a Wingo. Come tutte le colonne sonore, anche quella di “Prince Avalanche” non sfugge alla duplice constatazione della relativa frammentarietà dei suoi numerosi brevi brani e della fruizione solo parziale che degli stessi può ricavarsi secondo una modalità svincolata dalle immagini.
Comunque, quanto meno a livello di atmosfere evocate, la parte musicale appare ben adeguata alla trama di umanità “on the road” narrata dal film, con la sua miscela di ariose orchestrazioni, pregevoli intrecci acustici e solo residue torsioni elettriche, nelle quali si percepisce il tipo di contributo che sarebbe stato lecito attendersi dalla band. Invece – ed è tutt’altro che un male – nella colonna sonora sopravvivono ben poche tracce di crescendo elettrici connaturati all’estetica post-rock, sicuramente perché la natura di frammenti sonori di molti dei brani non consentiva una durata sufficiente per metterli in pratica (non a caso una della poche progressioni vere e proprie è contenuta nei cinque minuti della più lunga “Alone Time”), ma soprattutto in nome di una precisa scelta, volta a privilegiare gli elementi suggestivi rispetto a quelli di maggiore impatto sonoro.
Dall’interazione tra band e compositore risultano così in prevalenza minimali bozzetti da camera, talora arricchiti da ariosi arrangiamenti di archi e fiati ma più spesso ridotti al dialogo tra strumenti acustici e pianoforte. Proprio quest’ultimo appare il protagonista e la base del lavoro, come dimostrano ad esempio lo stesso “Theme From Prince Avalanche”, un’emozionale sequenza di due minuti di morbide sospensioni e dolci note pianistiche, e “Hello, Is This Your House?” col suo intreccio col tepore di un picking che riporta a distanti ascendenze folk ambientazioni dolci e rarefatte.
Proprio per questo, pur con tutte le peculiarità conseguenti alla sua natura di colonna sonora, “Prince Avalanche” appare qualcosa di più che solo un incontro tra musicisti dalle sensibilità e dagli interessi in fondo affini. Per gli Explosions In The Sky può costituire non un’esperienza estemporanea, bensì una convincente mutazione di pelle in grado di affrancarli dagli ormai limitanti confini del post-rock, per condurli a una rinnovata e non meno affascinante dimensione acustico-cameristica.