TAUGHTME – Am I Old?
(Self Released, 2013)
Elaborato nel corso di ben cinque anni, il quarto disco di Blake Henderson sotto l’alias TaughtMe vede l’artista californiano sviluppare in maniera estremamente personale il raccolto canzoniere lo-fi che nel precedente “Lady” (2008) ne aveva diffuso il lavoro anche in Europa grazie alla pubblicazione da parte di Own Records.
Non meno grezzo e scevro da compromessi, lo spirito profuso da Henderson nelle nuove undici tracce lo vede tuttavia alle prese con una significativa espansione del suo spettro espressivo, in particolare grazie a soluzioni d’arrangiamento varie e complesse, che comprendono pianoforte, trombone e un vasto impianto di archi. La gentilezza orchestrale e quella delle due seconde voci femminili si contrappone così all’assenza di edulcorazione di canzoni agrodolci che, pur traendo le mosse ancora da un’introspezione casalinga, si dischiudono a una dimensione in prevalenza morbida e riflessiva ma non aliena da residue asprezze.
“Am I Old?” risulta così un intrigante ibrido di ballate di disadorno intimismo, che il falsetto di Henderson guida con emozionale teatralità, e ariose aperture da camera alternate con qualche spigolosa torsione lo-fi. L’equilibrio e la combinazione tra tali elementi, con netta prevalenza delle formule più morbide e romantiche, si mostra al meglio nelle più essenziali confessioni sul pianoforte – quali la title track e “Do I Let You?” – e trova adeguato complemento in florilegi di archi lievi e compassati, che spostano decisamente l’asse stilistico di TaughtMe da quello “emotivo” del primo Owen a orchestrazioni degne di un Patrick Watson o di un Liam Singer in miniatura. Forse proprio per questo appaiono in parte fuori contesto i pochi passaggi di inarcamento lievemente nervoso, quali quello in cui culmina “Into The Thicket” o lo stesso eccesso d’enfasi di “Tipped Me Over”.
L’album resta, comunque, l’attestazione di un sentito momento di spontaneità espressiva, che mantiene intatto lo spirito introspettivo di Henderson, ampliandone in maniera considerevole gli orizzonti rispetto a quelli “da cameretta”.