DEAD MAN WATCHING – Love, Come On!
(Cabezon, 2013)
È purtroppo facile, soprattutto in Italia, che un lavoro quale il primo lavoro sulla lunga distanza dei veronesi Dead Man Watching passi sostanzialmente sotto silenzio. Tralasciando le sfortunate coincidenze che ne hanno procrastinato la trattazione anche su questi lidi, ecco dunque la fluida narrazione della band guidata da Mario Vallenari, che pubblica il disco attraverso la sua Cabezon Records, svolgersi in undici nuove canzoni, ancora una volta rivolte non senza una certa nostalgia all’immaginario cantautorale alf-folk statunitense.
Di quelle suggestioni, del resto già evidenziate nei due precedenti Ep, “Love, Come On!” sviluppa ancora quelle più soffici e contemplative, riconducibili all’originario “nume tutelare” Mark Kozelek, senza tuttavia tralasciare un’impostazione folk-rock che nei pochi passaggi elettrici più vibranti – a partire dalla compatta apertura “In The Badlands” – fa piuttosto pensare al Jeff Tweedy più desertico. Il tutto è plasmato dal senso della melodia di Vallenari, che non solo rende scorrevoli ballate elettriche e acustiche ma denota un vena pop sottilmente trasognata.
Così, la segmentata emotività di una “Jesus Christ Wannabe” (con testo ironico e un’armonica che porta subito una highway assolata) e il distante romanticismo rock di “Give It A Sound” scolorano con naturalezza nel fiorito piglio beatlesiano di “Bite”, mentre le sommesse riflessioni in penombra quali quelle di “Bad Teen Movie” o della disincantata accoppiata finale fanno rifulgere il tratto lieve dei Dead Man Watching, nella scarna dimensione acustica che continua ad apparire quella loro più congeniale.