THE GREEN KINGDOM – Expanses
(Dronarivm, 2014)
Le sperimentazioni elettro-acustiche di Michael Cottone conducono l’artista del Michigan su territori sempre più ambiziosi, nei quali la musica ambient si interseca con un universo di timbri, ritmi e frequenze che coniuga elementi organici e sintetici in una grana sonora densa e in continua espansione.
Propio a quest’idea sono improntate le dieci tracce di “Expanses”, probabilmente il disco più “cosmico” firmato The Green Kingdom. La personale declinazione di uno spazio di dimensioni incommensurabili racchiusa nei cinquanta minuti del lavoro è tutt’altro che statica o contemplativa, poiché del processo di lento ma inesorabile movimento che lo contraddistingue Cottone coglie in particolare la complessità di forze e componenti, fedelmente rappresentata da un ventaglio di suoni nel quale il flusso di saturazioni ipnotiche scorre lento, attraendo a sé il moto gravitazionale di minuti detriti ma anche di note acustiche e battiti sintetici talora pronunciati.
In questo risiede il carattere “classico” di “Expanses”, la cui palpabile ambience è percorsa persino da frammenti di derivazioni techno, pur snodandosi in maniera preponderante in un incedere graduale, semplicemente percorso da una pluralità di screziature. Oltre le pur accurate giustapposizioni di tonalità eterogenee, Cottone riesce a dare il meglio di sé in particolare nella seconda metà del lavoro, laddove il moto particellare pare quietarsi, per abbandonarsi a correnti stellari più morbide, che, tra stille acustiche più pronunciate e un’ampiezza compositiva da orchestra filtrata dai synth, sfociano in sinuose sinfonie ambientali riscaldate da un tiepido vento cosmico.