OH POOR WATCHER – Now They See Sky
(Self Released, 2014)
Saranno le sensazioni provenienti dalle strade umide, o i contorni sfumati che ne avvolgono le canzoni in una confortevole atmosfera fuori dal tempo, ma non si può fare a meno di rallentare i frenetici ritmi della fruizione musicale e gli stessi battiti cardiaci, per ritagliare appena dodici minuti scarsi da dedicare all’Ep d’esordio della giovanissima inglese Nicole Palfrey.
Scoperta grazie a una segnalazione tanto casuale quanto opportuna di Michael Donnelly (Epilogues), la Palfrey ha reso disponibili in download a offerta libera sulla sua pagina Bandcamp le prime quattro tracce licenziate sotto l’alias Oh Poor Watcher (probabilmente una citazione da una serie televisiva dalle tinte horror).
Con sguardo concentrato nella luce obliqua della sua York e nella solitaria penombra della sua stanza, in “Now They See Sky” Nicole Palfrey ha confezionato un piccolo scrigno di preziose miniature di un intimismo cantautorale sospeso e gentile, nel quale le note lente e dolenti della sua chitarra risuonano in uno spazio limitato, insieme alle sue confessioni con voce sottile ed eterea, rapite in concentrata estasi ma tutt’altro che prive di pathos. Seguono anzi il palpitare cadenzato e vitale del cuore le canzoni dell’Ep, scheletriche e intrise di malinconia profonda ma serena, che negli spazi vuoti tra le rade note acustiche strimpellate dalla Palfrey trovano un’ambience ovattata e riflessiva.
È quasi solo l’eco ambientale a sostenere le narcolettiche armonie vocali di “Clousden Drive” e “Palm Readings”, mentre “There’s Ghosts In This” e la splendida “Duffle Coat”, con le sue diverse modulazioni di dolce malinconia, mostrano strutture di canzone più strutturate, la cui rarefatta lentezza rimanda all’intimismo di una Tara Jane O’Neil o addirittura alle prove più cantautorali di Liz Harris.
I dodici minuti di “Now They See Sky” sono già sufficienti a destare coinvolta curiosità per la musica di Nicole Palfrey, della quale ogni cultore di fragili lentezze cantautorali non potrà fare a meno di innamorarsi e di attendere con ansia nuovi e più corposi saggi.