yantis_mclaughlin_mason_houpert_line_drawingsYANTIS / MCLAUGHLIN / MASON / HOUPERT – Line Drawings
(Desire Path, 2014)

L’operazione concettuale sottesa a “Line Drawings” muove da una considerazione che di certo non ha mancato di balenare spontaneamente nella mente degli osservatori e dei fruitori dell’enorme mole di sperimentazioni a sfondo neoclassico-ambientale che praticamente ogni giorno gravita attraverso gli spazi dilatati e virtuali della rete. La considerazione (e l’interrogativo) concerne il senso e la finalità di pratiche espressive connotate da apparente facilità di realizzazione e da elevato rischio di autoreferenzialità comunicativa.

“Line Drawings” è invece soltanto un tassello di un più complesso progetto ideato da Cody Yantis, Josh Mason, Joe Houpert e Nathan McLaughlin che, pur separati da distanze fisiche, hanno inteso innestare le rispettive sperimentazioni su un binario condiviso, in grado non solo di esaltare l’essenza stessa della collaborazione ma anche di stabilire un percorso nel quale ogni opera realizzata da uno dei quattro artisti diventa una traccia, come un passaggio di testimone, per quella dell’artista successivo.
Al vinile di “Line Drawings” si affiancano così, oltre ad elementi visuali delineati da pochi tratti di matita, una cassetta di dialoghi sonori tra i quattro artisti e una serie di cinque 7” contenenti altrettanti binomi di “studi” realizzati sulla medesima falsariga da artisti tra i quali Olli Aarni, Anne Guthrie, Mary Lattimore e Brad Rose.

Gli otto pezzi in sequenza del lavoro principale – due a firma di ciascuno degli artisti protagonisti – presentano un’articolata narrazione costituita da esili segnali sonori, appunto delle filigrane volutamente incompiute in quanto aperte al complemento e alla prosecuzioni da parte altrui. Certo, le specificità dei quattro permangono riconoscibili, con Mason a dispensare note morbidamente risuonanti, Houpert impegnato in decostruzioni hauntologiche, Yantis e McLaughlin a individuare gli ampi confini dell’esperimento, rispettivamente in scarni impulsi da camera e in irregolari screziature elettro-acustiche.

Le identità scolorano tuttavia a fronte dell’impianto compositivo costruito dai quattro artisti, le cui personalità finiscono per compenetrarsi, confondendosi in una risultante sonora che assume nuova e autonoma fisionomia, rispondente alla forza di un’idea che attraverso le modalità di realizzazione adempie appieno l’ambizione di sussumere la sperimentazione sotto una finalità non autoreferenziale.

Nei cinque “studi” allegati al lavoro principale ricompaiono nomi impegnati nell’opera principale (Cody Yantis, Nathan McLaughlin, Josh Mason e Joseph Houpert), accanto a un novero ulteriore di artisti sperimentali, che include tanto manipolatori elettronici quali Brad Rose e Olli Aarni quanto musicisti impegnati a sviluppare le potenzialità post-moderne di strumenti classici, quali Mary Lattimore e Anne Guthrie.

Nella concisione di pezzi che oscillano tutti intorno a tre minuti di durata, gli “studi” offrono una carrellata delle infinite possibilità di come i suoni possano ricombinarsi, trasfigurandosi in maniera incessante. Quel che ne risulta è un’ideale linea di continuità tra visioni ambientali (Olli Aarni), gorghi sintentici (McLaughlin e Rose) e frammenti armonici (Lattimore e Chambers), raccolte in un’operazione artistica tanto ostica quanto affascinante.


http://linedrawings.info/

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