DANNY CLAY – Archive
(Eilean, 2014)
Due composizioni senza titolo di oltre dieci minuti, inframezzate da sette frammenti dalla durata media di tre minuti, costituiscono l’”archivio” degli ultimi due anni di ricerca di una forma elettro-acustica pura da parte del californiano Danny Clay.
Mentre le due composizioni lunghe si snodano attraverso modulazioni circolari, che si elevano gradualmente in un’ambience avvolgente e, nel caso della seconda, in progressiva rarefazione, gli altri sette brani rispondono a un’idea di estemporaneità rispecchiata dalla loro identificazione, in sei casi, semplicemente attraverso la data nella quale sono stati realizzati. Si tratta di essenziali incastri di note pianistiche risuonanti, cristallini suoni di campanelli e soffi moderatamente saturi, il cui carattere passeggero è invece catturato da Clay in permanenza, pur conservandone intatta la sensazione di fragilità.
Proprio questo spaccato di spontaneità elettro-acustica rende preziose le trame di “Archive”, che si colloca in coerente linea di continuità con il catalogo della Eilean di Mathias Van Eecloo, che, alla terza uscita, conferma la propria impronta di ricerca di declinazioni elettro-acustiche niente affatto scontate.
music won't save you 