MAGGIE ROGERS – Blood Ballet
(Self Released, 2014)
C’è qualcosa di più consapevole e adulto, ma anche di più oscuro e malinconico nel secondo album di Maggie Rogers, cantautrice originaria del Delaware impostasi all’attenzione degli appassionati di folk al femminile due anni fa, appena diciottenne, con la miscela di freschezza e precoce maturità del debutto “The Echo”.
Non è solo una questione di tempo, che sicuramente all’età della Rogers influisce sulla sua esperienza artistica, ma anche e soprattutto di temi, di approccio alla vita e alla musica, palesato dal titolo e dell’artwork di “Blood Ballet” e ricorrente tra le righe dei testi a cominciare dalla title track, che non a caso ne effigia il mood nella secca affermazione “There are darker things than the absence of light”. La dedica del lavoro alla memoria della vittima di un fatto di sangue che, come spesso capita negli Stati Uniti, ha visto come protagonisti dei coetanei della Rogers completa il quadro tematico di riferimento entro il quale si collocano le dieci canzoni di “Blood Ballet”, rispecchiato da interpretazioni più vellutate e pastose e da un impianto strumentale che devia, talora in maniera sostanziale, dalle ariose ambientazioni dell’esordio per supportare atmosfere austere, a tratti persino ruvide.
Vi è ancora spazio per brezze melodiche di rigenerante freschezza folk (“Drift”, “Little Joys”, “On The Page”), ma si tratta di fugaci squarci luminosi nella grana densa e tormentosa di canzoni che spaziano da corpose strutture folk-rock apportate dalla band di supporto (in particolare nel singolo “James” e in “Anybody”) all’essenzialità di un pianoforte dolente (“Symmetry”), sul quale la Rogers offre prova di un’accresciuta estensione vocale.
In questo risiede la rinnovata maturità dell’artista, che in “Blood Ballet” appare senz’altro meno briosa e spontanea, eppure dimostra una notevole personalità nell’essersi messa in discussione attraverso una pluralità di registri espressivi, cimentandosi da subito su disco con i risultati conseguiti del processo di crescita artistica sviluppato nei due anni intercorsi dal brillante esordio. Al pari di quel disco, anche “Blood Ballet” è pubblicato nel solo formato digitale e disponibile in download a offerta libera via http://listentomaggie.com/.
Interessante. La metterò nella mia wishlist di bandcamp…
Da recuperare, a maggior ragione, il debutto. Sono entrambi in download a offerta libera.