HYBERNATION – The Old Waterworks
(Hibernate, 2014)
La cartolina destinata da Stuart Bowditch alla serie dedicata dell’etichetta Hibernation si pone in piena linea di coerenza con l’approccio “concreto“ delle elaborazioni elettro-acustiche del suo (quasi omonimo) progetto personale Hybernation. Partendo dallo studio degli aspetti più acuti e brillanti delle risonanze metalliche, esplorato nel disco dello scorso anno “Object Studies: Metal”, il sound designer inglese confeziona cinque brani nei quali il ruolo predominante è rivestito da field recordings presentati in forma quasi del tutto spoglia da sovrastrutture elettroniche e accorgimenti di post-produzione diversi dalla giustapposizione dei suoni raccolti sul campo.
La dimensione nella quale proiettano i venti minuti scarsi di “The Old Waterworks” è quella di un mondo fuori dal tempo, nel quale si fondono reminiscenze di albori industriali e visionaria post-modernità, entrambe suggerite dall’incastro di sibili, esili clangori e ritmiche acustiche delicate e persino giocose (si veda la vivace traccia finale “Frampton’s Mug”).
Quella di Bowditch è sicuramente una declinazione originale dell’elettro-acustica concreta che, senza ricorrere a una mera fotografia di rumori scoordinati e dissonanti, applica un più complesso metodo autenticamente compositivo alla creazione di una peculiare libreria sonora.