CLAUDIO CATALDI – Soundtracks
(Self Released, 2015)
Ai tanti profili che, insieme, formano i poliedrici interessi artistici del palermitano Claudio Cataldi – il cantautorato, la psichedelia, la sperimentazione folk e le sognanti sfumature wave – “Soundtracks” ne aggiunge un altro, solo parzialmente inedito: si tratta, come da titolo, dell’associazione tra immagini e musica strumentale.
Immagini reali, quelle dei brevi video ai quali alcune delle tracce sono state associate, ma anche ideali, secondo lo schema della “colonna sonora per film immaginari” degli altri brani composti secondo la medesima modalità immaginifica, accomunati dalla suggestione descrittiva e dalla brevissima durata, che attesta quella complessiva dell’opera – pubblicata in formato digitale e in un’edizione limitata in cd-r – ad appena diciassette minuti per ben tredici tracce composte nell’arco degli ultimi quattro anni.
Si tratta, appunto, di frammenti, immagini estemporanee catturate dal picking sensibile dell’artista siciliano e accostate a delicati field recordings, rilucenti ritmiche acustiche e ambientazioni ovattate, che rendono compiutamente l’idea del viaggio alla quale molti di esse si riferiscono. Tra le tante, la frizzante brezza di “Fjord pt. 1”, la cadenzata grazia ritmica di “Ballet”, le calde iterazioni di “Madrid (Santa Ana)” e la nostalgia in movimento di “Viaducto pt.2” incarnano in pochi secondi cartoline compiute, pennellate da note stillate languide e contemplative, ma che si inarcano in filigrane melodiche e danze rituali in miniatura.
Quando la maggior durata permette a Cataldi una più ampia articolazione compositiva, le sue istantanee si espandono a cortometraggi, sinuosamente avvolgenti come “Ropes And Strings” e meditativi come “Dress Of Leaves”, entrambi rivelatori di un fingerpicking distante dal virtuosismo e invece denso di spiccati contenuti evocativi.