MICHEL BANABILA – Jump Cuts E.P.
(Self Released, 2015)
Reduce da una nuova collaborazione con Rutger Zuydervelt (“Error Log”), Michel Banabila racchiude in un Ep digitale una serie di divertite variazioni su field recordings e samples vocali, rimaneggiate e plasmate in quattro brani dalla poliedrica resa sonora. In “Jump Cuts” l’artista olandese torna ad applicare l’approccio istintivo e impressionista di lavori quali “Voiznoiz” e “Precious Images”, discostandosi in parte da sperimentazioni dotate piuttosto di una matrice cerebrale o concettuale.
Se nei brani collocati in testa e in coda della breve tracklist il naturalismo elettro-acustico elettro-acustico della materia grezza delle registrazioni affiora in superficie appena contornata da oscillazioni avvolgenti e minute screziature, nei due pezzi centrali sono le componenti ritmiche a prendere decisamente il sopravvento, sotto forma di pulsazioni sintetiche che, lungo i nove minuti della title track, assumono cadenze incalzanti.
Il tutto sembra rispondere a un’estemporaneità persino divertita, che contribuisce a desacralizzate l’essenza stessa del linguaggio sperimentale di Banabila, evidenziandone al contempo potenzialità insospettate e appunto discendenti dalla capacità dell’artista olandese di cogliere l’attimo, assemblandone gli elementi e modellandolo secondo la mutevole ispirazione del momento.