BENJAMIN FINGER – Amorosa Sensitiva
(Blue Tapes, 2015)
La terza pubblicazione annuale di Benjamin Finger vede il prolifico compositore norvegese condensare in una quarantina di minuti quanti più elementi possibili della sua personalità artistica, puntando in particolar modo su quelli più sperimentali.
A dispetto del titolo, “Amorosa Sensitiva” non indulge sul profilo più romantico (quello ad esempio manifestato in “Listen To My Nerves Hum” e nel recente “Pleasurably Lost”), bensì presenta un caleidoscopico polimero di psichedelia, improvvisazioni e ambience dronica variamente modulata. C’è spazio anche per residue stille pianistiche (nella sola “Waltz In Clay”), collocata a mo’ di intermezzo nella vorticosa alternanza tra derive cosmiche acide (i quasi undici minuti dell’iniziale “Headspincrawl”), destrutturazioni free (“Whirlbrainpoolin”) e schegge distorte (“Bum Finger Notes”).
La riconduzione a unità dei molteplici registri applicati dall’artista norvegese appare dunque coincidere con la granulosa ambience che percorre “When Face Was Face” e “Darnskulgreyness”, al tempo stesso sintesi e cornici ideali entro le quali Finger continua a inscrivere il proprio sterminato desiderio di sperimentare combinazioni tra linguaggi sonori ben al di là delle sole modulazioni ambient-drone.