JAMES MURRAY – The Sea In The Sky
(VoxxoV, 2015)
L’itinerario di James Murray alla ricerca di un soundscaping emotivo risultante dall’interazione di elementi elettro-acustici attinge in “The Sea In The Sky” a un immaginario fisicamente ben più esteso rispetto alla dimensione concettuale del ricordo scandagliata in “Mount View” e, in parte, nello stesso recente “Loss”.
Come lo stesso titolo del lavoro suggerisce, nelle sue nuove cinque tracce il compositore inglese lascia fluire le proprie modulazioni ambientali fuori da un cerebrale contesto chiuso, aprendole letteralmente a contemplazioni atmosferiche che si rispecchiano sulla linea sottile dell’orizzonte.
Le sculture sonore di Murray si fanno così sempre più fragili e impalpabili, plasmate come sono dal flusso di una marea di frequenze basse, dispiegate in una serie costante di stratificazioni progressive, speculari a iterazioni acustiche in dissolvenza infinita.
Dal processo risulta una sequenza di coese meditazioni dalla durata media intorno ai nove minuti, lasso temporale mediano tra monoliti di lunga durata e più concisi piani sequenza ambientali, nei quali Murray rifonde tutta la propria tavolozza fatta di soffi, saturazioni e loop decompressi, sospesi in un aere indistinto dove l’azzurro del cielo e del mare si confondono in un’ambience immersiva, per autentici viaggi mentali.