pete_astor_spilt_milkPETE ASTOR – Spilt Milk
(Fortuna Pop!, 2016)

Benché ormai impegnato piuttosto sul fronte della ricerca elettro-acustica con Ellis Island Sound, Pete Astor, navigato eroe pop a cavallo tra anni ’80 e ’90 (The Loft, The Weather Prophets), non manca di tornare di tanto in tanto all’antica passione per le canzoni.

Con “Spilt Milk” lo fa, quasi cinque anni dopo l’ottimo “Songbox“, aprendo l’elegante lirismo della sua scrittura pop a una combinazione per certi versi ardita con i linguaggi di chi, oggi, sta contribuendo alla riscoperta di una temperie stilistica da lui vissuta da protagonista. Mentre infatti il lavoro precedente era innervato da orchestrazioni ariose e frizzanti brezze bucoliche, i dieci brani di “Split Milk” sono il risultato di registrazioni impresse su nastro, realizzate insieme a James Haore (Veronica Falls, The Proper Ornaments), che ha contribuito in maniera significativa all’album, affiancando numerosi altri musicisti della live band di Astor.

L’incontro tra due diverse generazioni indie-pop ha prodotto una raccolta di melodie cristalline e testi brillanti, adagiati su un ventaglio di languori jangly e ricercati incroci tra chitarre, ritmiche e tastiere. È proprio l’eleganza “adulta” delle soluzioni sonore associate al vellutato timbro vocale di Astor a caratterizzare canzoni che definiscono una continuità espressiva che trascende la carta d’identità, sotto forma di una godibilissima testimonianza pop d’autore.

(pubblicato su Rockerilla n. 425, gennaio 2016)


http://peteastor.com/

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