KEMPER NORTON – Toll
(Front & Follow, 2016)
Mentre i precedenti lavori di Kemper Norton (da ultimo il monumentale “Loor”, 2014) erano fortemente caratterizzati dalla sua “folktronica biascicata”, popolata da frammenti sonori incastrati tra loro in maniera irregolare, il nuovo “Toll” è improntato a un lessico ambientale più fluido, ma non per questo privo di variazioni, a tratti anche sorprendenti.
Tale differenza di base discende dal diverso punto di partenza concettuale del lavoro, che non trae più le mosse da contesti rurali abbandonati, bensì da inquieti paesaggi marini. L’idea di un flusso ricorrente e le angosciose storie di naufragi sottese a “Toll” sono rispecchiate nei suoi dodici brani, definiti da un’ambience svolta in prevalenza attraverso modulazioni tenebrose e avvolgenti risonanze acustiche. Non mancano tuttavia allucinate componenti ritmiche, come in particolare in “Agnes And Louisa” (peraltro il brano più lungo del lotto, con i suoi oltre sette minuti), mentre in simile contesto spiazza la presenza dell’elemento vocale in “Black Silk” , “Coming Home” e nella conclusiva “The Tide”, narrazione che amplifica il contenuto teatrale ed evocativo del lavoro.
Il fulcro dell’espressione di Kemper Norton permane comunque quello di un’elettro-acustica immaginifica e spettrale, non un sogno ma un racconto inteso a vivificare il ricordo di una dimensione spazio-temporale aliena.