BEN RATH – Forgiveness
(Sound In Silence, 2016)
Lavoro parallelo e complementare del recente “Love & Suffering”, “Forgiveness” vede Ben Rath cimentarsi con un formato espressivo decisamente più conciso rispetto alle due lunghe tracce dell’episodio precedente. In poco più di ventisei minuti, infatti, il chitarrista inglese condensa ben otto brani, frutto di registrazioni casalinghe, nelle quali accanto a nebbiose texture ambientali compaiono significativi inserti acustici, che incarnano una sorta di passaggio successivo rispetto agli obnubilanti tormenti sentimentali del disco gemello.
Se anche il breve intro “A Play Of Form” sembra voler ripartire dalla stessa dimensione di graduale saturazione ricavata dall’elongazione di timbriche chitarristiche, le languide stille armoniche che compaiono ad esempio in “No Time” e in “Ruffled Feathers” delineano orizzonti dalle tinte più calde e mutevoli. Non mancano tuttavia anche in “Forgiveness” passaggi pervasi da segnali sonori granulosi, il cui incedere ipnotico sfocia in correnti distorte (“Haze”) e infine nell’elevazione straniante della title track, catarsi minima di una tensione distillata in vapori dalle basse frequenze emozionali.