HEXA – Factory Photographs
(Room40, 2016)
Quante diverse accezioni può assumere il termine (post-)industriale? Il duo formato da Lawrence English e Jamie Stewart (Xiu Xiu) deve essersi posto un simile interrogativo, nel momento in cui si è trovato ad approcciare l’aspetto sonoro delle fotografie di fabbriche e capannoni industriali che hanno fatto parte di una più ampia mostra dedicata a David Lynch nel 2015 a Melbourne.
Da tali premesse trae le mosse il secondo lavoro della loro collaborazione sotto la denominazione Hexa, appunto destinato a “riempire” immagini silenti di suoni in qualche misura coerenti con luoghi e ambienti da esse descritte. Non poteva che risultarne una sequenza di emissioni, appunto, industriali, definite da iterazioni di detonazioni e clangori, ma anche interpolate da brevi frammenti di silenzio.
L’astrattezza descrittiva delle immagini trova così corrispettivo e completamento nell’urgenza al massimo grado concreta dei brani, il cui impatto “meccanico” avvolge e travolge, colpisce e proietta verso una dimensione post-industriale tuttavia scandita da un elemento di profonda inquietudine umana.
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