STIJN HÜWELS & NORIHITO SUDA – Sleep, Shared
(Dauw, 2016)
Abitualmente concepite negli spazi delimitati di uno studio o di una stanza domestica, le opere di manipolazione sonora trovano ben meno frequente origine in una partecipata dimensione dal vivo. Quest’ultima è invece la premessa delle due lunghe composizioni che riempiono per intero i quaranta minuti di ciascuno dei due lati della cassetta “Sleep, Shared”, condivisi da Stijn Hüwels e da Norihito Suda.
Circa un anno fa, l’artista belga aveva realizzato una performance proprio a partire da un loop del collega giapponese; si trattava di uno di quei sempre più frequenti casi di esibizioni destinate al completo abbandono sensoriale dei partecipanti, ivi compresa la possibilità di addormentarsi lasciandosi guidare dalle basse frequenze sonore emesse in presa diretta. Il contenuto auditivo di quella performance, in seguito rielaborato separatamente dai due artisti, viene presentato sulle due facciate di “Sleep, Shared”.
I due brani, speculari per struttura e durata, seguono il medesimo schema, fatto di modulazioni iterative attraversate da minuti detriti sonori, in progressivo diradamento verso persistenze sibilanti e soffi sempre più impalpabili e prossimi al silenzio finale: quello di Hüwels si snoda secondo movimenti scorrevoli, per quanto osservati al rallentatore, mentre quello di Suda si attesta su frequenze lievemente più alte, granulose e moderatamente disturbate. Entrambi tendono tuttavia a una comune finalità di decompressione, la cui duplice versione raddoppia l’effetto, in un loop infinito a prova di insonnia.
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