DELPHINE DORA & MOCKE – Le corps défendant
(Okraïna, 2017)
Per una volta Delphine Dora abbandona la sua solitaria formula di vocalizzazioni arcane su note pianistiche per dare alla luce i frutti di unna collaborazione durata tre anni con Dominique Dépret, chitarrista adesso attivo sotto l’alias Mocke. Cambiano gli elementi, non muta – anzi, si accresce – l’evocatività polverosa della voce dell’artista francese, che nell’occasione alterna passaggi di glossolalia a interpretazioni di vere e proprie canzoni, così come avvicenda le esecuzioni di pianoforte, glockenspiel, violino e celesta.
L’abituale bassa fedeltà nella quale sono state registrate le tredici tracce di “Le corps défendant” amplifica la loro natura surreale, che abbraccia la consistenza eteree delle interpretazioni della Dora e il ricercato calore urbano delle linee strumentali di Mocke, ora intricate ora improntate a destrutturata semplicità. Ne risulta un quadro straniante ma assolutamente vivo e dinamico, nella sua alternanza di registri, tra classico cantautorato francese, timbriche jazzy e scarne filigrane armoniche.