DAVID ALLRED – In A Town You Wouldn’t Know
(Self Released, 2017)
Sarebbe ormai riduttivo considerare David Allred quale “discepolo” e ideale complemento espressivo di Peter Broderick, artista che lo ha di fatto scoperto e avviato alla produzione discografica, tanto da condividere con lui un recente album collaborativo. Non possono tuttavia sottacersi le affinità del mood, delle atmosfere soffuse e delle misurate soluzione cameristiche di arrangiamento, che ricorrono anche nel più recente lavoro del cantautore e polistrumentista californiano.
Vi è comunque ben di più nelle dieci ballate in miniatura di “In A Town You Wouldn’t Know”, che consacrano le doti già scorse nelle sue copiose pubblicazioni giovanili su Bandcamp e da ultimo nelle due uscite ufficiali “Midstory” (2015) e “Woods” (2016). Timbriche vellutate e imperturbabile registro interpretativo ammantano infatti il lavoro in sospesi chiaroscuri dai colori pastello, resi a tratti appena più decisi da sfumature jazzy, più spesso ulteriormente diluiti negli esili accenni armonici di un’ambience acustica pennellata dalla ricerca sonora applicata da Allred attraverso la dozzina di strumenti da lui stesso suonati nel corso dell’album.
Chitarre acustiche ed elettriche, contrabbasso, violino, percussioni, tromba, tastiere e persino una balalaika si avvicendano, tra gli altri, nel corso della mezz’ora del lavoro, contribuendo tutti a tracciare una declinazione dell’intimismo cantautorale al tempo stesso soffusa e ricchissima di variazioni, placida ma dotata di forza espressiva spiccata e gentile.