SNORRI HALLGRÍMSSON – Orbit
(Moderna, 2018)
Non è quel che potrebbe sembrare il debutto di un artista islandese, registrato negli studi di Ólafur Arnalds e pubblicato da un’etichetta specializzata in produzioni neoclassiche. Almeno non solo, in “Orbit” non mancano strumentali di minimalismo pianistico, né maestose aperture di un’orchestralità interpolata con un’elettronica decisa, ora persino pulsante e destrutturata.
La cifra espressiva di Snorri Hallgrímsson consta anche e soprattutto di un palpitante lirismo vocale, che trasforma alcuni dei brani in cantate per un’orchestra post-moderna, che coniugano ampiezza armonica ed enfasi interpretativa, all’insegna della più completa ibridazione.
(pubblicato su Rockerilla n. 454, giugno 2018)