RAOUL VIGNAL – Oak Leaf
(Talitres, 2018)*
Unhurried… per una volta, un termine inglese che a volte si ritrova nelle cartelle stampa internazionali rende la specificità di un suono in maniera più efficace rispetto al corrispettivo italiano “tranquillo” o “rilassato”. Priva di fretta, letteralmente, è la musica di Raoul Vignal, che fin dal primo accordo di chitarra mette in mostra il proprio carattere riflessivo, di tutta evidenza distante dalla frenesia e dal rumore di fondo della modernità.
Eppure, non per questo la sua proposta appare affatto datata o nostalgica, nonostante il fulcro ne sia ancora quel pregevole intreccio tra caldo picking acustico e interpretazioni sommesse che un anno e mezzo fa ha rivelato il talento di Vignal nell’eccellente debutto “The Silver Veil“. “Oak Leaf” ne costituisce il seguito e il naturale sviluppo, orientato all’arricchimento di quella formula di base attraverso misurate orchestrazioni.
L’istinto vibrante dell’esordio cede in parte il passo a una consapevolezza più matura, in forza della quale gli spazi tra gli accordi chitarristici vengono riempiti, oltre che risonanze atmosferiche, da ritmiche e veri e propri arrangiamenti. Nick Drake e il primo Kozelek restano sullo sfondo di un’opera di ispirato intimismo. Da assaporare, appunto, senza fretta.
*disco della settimana dal 12 al 18 novembre 2018
(pubblicato su Rockerilla n. 459, novembre 2018)