JEFRE CANTU-LEDESMA – Tracing Back The Radiance
(Mexican Summer, 2019)
Reduce dalle traslitterazioni drone-gaze da ultimo condensate nello splendido “On The Echoing Green” (2017), nel nuovo “Tracing Back The Radiance” Jefre Cantu-Ledesma ritorna appunto a un processo creativo orientato alla modellazione del suono.
L’artista californiano diventa nell’occasione il direttore di un nutrito ensemble di musicisti di prim’ordine, le cui esecuzioni elettro-acustiche ha in seguito variamente processato, restituendole sotto forma di due tracce di lunga durata (ventuno e quindici minuti), separate da un luminoso interludio di cinque minuti di oscillazioni organiche in crescendo. Il flauto di John Also Bennett, l’arpa di Mary Lattimore, il violino di Christopher Tignor e i synth di Gregg Kowalsky (per citarne solo alcuni) fungono così da elementi concreti di un lungo viaggio di astrazione ambientale, plasmato da Ledesma con misurata cura degli snodi compositiva e secondo una proiezione spaziale piuttosto che meramente sonora.
L’ambiziosa operazione ha trovato esito in un’ariosa declinazione orchestrale pullulante di risonanze acustiche di volta in volta innestate su esili texture elettroniche. Benché ciascuno degli elementi costitutivi del lavoro vi sia stato introdotto per fasi successive e dunque in maniera incrementale, la sintesi operatane da Ledesma è risultata estremamente coesa e coerente con lo sviluppo di una sinfonia ambientale affascinante e visionaria, che dischiude orizzonti di rinnovata ampiezza alla composizione elettro-acustica.