WILL SAMSON – Paralanguage
(Wichita, 2019)*
Al quinto album, Will Samson non smentisce l’alternanza creativa tra lavori di ricerca ambientale e latamente cantautorali, corrispondente alle oscillazioni del suo animo inquieto, in perenne movimento e per sua esplicita ammissione nell’occasione condizionato da esperienze psichedeliche. “Paralanguage” segue la cadenza biennale dei suoi album di canzoni (“Ground Luminositiy” nel 2015 e “Welcome Oxygen” nel 2017), amplificandone notevolmente il respiro armonico, sempre supportato da arrangiamenti romantici e scandito da cadenze elettroniche ora rarefatte ora più marcate.
Benché fin dall’inizio pulsazioni evanescenti e soffici risonanze atmosferiche scandiscano l’incedere trasognato di “Paralanguage”, altrettanto immediatamente risulta chiaro come entrambe si atteggino come non mai al ruolo di pur densa cornice di canzoni vere e proprie, i cui toni in prevalenza soffusi ammantano scorci di un intimismo dalla coscienza lievemente alterata, elevato a una dimensione di rarefatta coralità. Non meno imparentato con lemorbidezze ambient-pop di The Album Leaf che con le ariose orchestrazioni a base folk di Patrick Watson, il lavoro disegna un’immaginifica galleria di sensazioni che, come da titolo, compenetra aspetti narrativi e atmosferici in sognanti canzoni a mezz’aria.
*disco della settimana dal 2 all’8 dicembre 2019