AKIRA KOSEMURA – Love Is__ (Music From The Original TV Series)
(Schole, 2020)
Trentanove brani in settanta minuti: la durata compressa è senz’altro dettata dalla destinazione delle composizioni di Akira Kosemura alla serie televisiva americana “Love Is___”. Eppure, il minimalismo dell’artista giapponese si mostra perfettamente a proprio agio nella realizzazione di una galleria di compiuti frammenti armonici, il cui fragile romanticismo si attaglia a tematiche sentimentali con naturalezza mai stucchevole.
EDU COMELLES – Línia Pedra Paisatge
(Whitelabrecs, 2020)
Tra le varie modalità di rappresentazione del paesaggio attraverso il suono, quella prescelta da Edu Comelles mira a offrire uno sguardo autenticamente a trecentosessanta gradi tra le pietre e gli sfondi naturalistici di un villaggio dell’entroterra catalano. Attraverso voci distanti e ariose risonanze, Comelles condensa in due brani di sedici minuti ciascuno uno sguardo a volo d’uccello su luoghi scolpiti dal tempo.
HANEMOON – Mammals
(Jigsaw, 2020)
Già protagonista di sotterranei act indie-pop (The Happy End, Seaside Stars), Hans Forster torna in pista con un nuovo progetto personale. Improntato a canzoni dalla canonica durata di tre minuti, “Mammals” dispiega un ampio campionario di leggerezza melodica e un’agrodolce vena di scrittura, supportata ora da chitarre più decise, ora da soluzioni sonore più sfumate, che ne evidenziano lo scorrevole candore pop.
HIPNOTIC EARTH – Rare Quiet Day
(Healing Sound Propagandist, 2020)
Seguendo una linea di sostanziale continuità tematica con “Suspended In Silence” (2019), Cosmos Rennert condensa nei sei brani del mini album “Rare Quiet Day” una sequenza di cartoline sonore intrise di una quiete quasi irreali. Sono i momenti del giorno e i contesti naturalistici più statici, risuonanti di echi silenti, a catturare l’attenzione di Rennert, che li restituisce sotto forma di esili drone e toni sonnolenti.
JOSS COPE – Indefinite Particles
(Gare du Nord, 2020)
Non si smarriscono mai le radici artistiche dei gloriosi anni Ottanta di etichette quli 4AD e Creation. Da esperienze in quest’ultima proviene Joe Cope, fratello di Julian, tornato sulle scene con il proprio primo (!) album solista nel 2017. “Indefinite Particles” ne è il seguito, composto da una manciata di brani intrisi di distante malinconia, pennellati da un piacevole guitar sound e da una matura combinazione di scrittura e arrangiamenti.
LAKE RUTH – Crying Everyone Else’s Tears E.P.
(Kleine Untergrund Schallplatten, 2020)
Un Ep di appena dodici minuti permette di ritrovare il retrofuturismo pop dei newyorkesi Lake Ruth in una dimensione ancor più delicata e intrisa di inedito romanticismo. Merito anche della collaborazione con l’amico cantautore Renee Tamraz, quattro delle cui canzoni d’amore si rivestono di tastiere vintage dai contorni sfumati e delle interpretazioni di Allison Brice, più suadenti ed eteree che mai.
RIME TRAILS – Among The Farthest Hebrides
(Shimmering Moods, 2020)
Le isole scozzesi continuano a costituire uno scenario dal fascino arcano per numerosi musicisti sperimentali. Tra le rocce vulcaniche sferzate dal Mare del Nord delle Ebridi esterne è idealmente ambientate il nuovo lavoro firmato Rime Trails, che di quei paesaggi aspri e salmastri restituisce scorci di bellezza sublime. L’ambience dell’artista danese è ancora intrisa di languori contemplativi e incantevoli stille armonie acustiche.
SAROOS – Olu
(Alien Transistor, 2020)
Nell’epoca delle playlist è inevitabile che anche un album sia concepito come assemblaggio di ritagli di diversa natura. Ciò è tanto più vero per un progetto realizzato da musicisti impegnati in altri contesti (Notwist, Lali Puna e Driftmachine). Al quinto disco, i Saroos confezionano un puzzle di sedici brevi tessere policrome, che tra synth, ritmiche e derive cosmiche tracciano traiettorie avventurose.
Grazie