DENIZ CUYLAN
No Such Thing As Free Will
(Hush Hush, 2021)*
Non capita spesso di trovarsi in presenza di un lavoro principalmente incentrato sulla chitarra classica e tuttavia capace di abbracciare una sorprendente varietà di mondi espressivi e di culture musicali.
Il musicista turco Deniz Cuylan, ma di stanza a Los Angeles per la sua attività di compositore di colonne sonore, riesce nell’intento con grande naturalezza nella concisione dei sei brani strumentali di “No Such Thing As Free Will”, che in meno di mezz’ora tracciano sentieri che attraversano in maniera obliqua folk, post-rock acustico, soluzioni cameristiche e persino accenti jazzy. Ciascuno dei brani presenta proprie sfumature, in prevalenza calde e vivide come quelle della copertina del lavoro e non meno astratte nel loro continuo suscitare sensazioni di un romanticismo cinematico, che cattura con discrezione fin dal primo ascolto.
Pur non mancando passaggi nei quali il danzante picking di Cuylan può apprezzarsi nella sua compassata grazia, sono piuttosto le progressioni da una a più chitarre e gli effetti di registrazione, da un lato, a disegnare arabeschi delicatamente intricati e, dall’altro, gli esili dialoghi con pianoforte e violoncello a ricavare spazi per una composizione contemporanea dai pronunciati contenuti dinamici ed emozionali. Attraversando ponti espressivi che solo pochi altri chitarristi sono stati in grado di esplorare (inevitabile non pensare a James Blackshaw…), in “No Such Thing As Free Will” Deniz Cuylan ha confezionato con approccio orchestrale una piccola, briosa sinfonia di corde acustiche, che rapisce e incanta con delicatezza primaverile.
*disco della settimana dal 15 al 21 marzo 2021