THE HARDY TREE
Common Grounds
(Clay Pipe Music, 2022)*
Oltre a creare caratteristici artwork di dischi altrui e produrre piccole meraviglie con la sua etichetta Clay Pipe Music, occasionalmente Frances Castle si rende protagonista in prima persona di collezioni di minute vignette sonore, da lei licenziate sotto l’alias The Hardy Tree. Lo spunto che ha portato alla compilazione di “Common Grounds” non è dissimile da quello di (fin troppi) lavori in qualche misura suscitati dal lockdown del 2020; tuttavia, lo sguardo sensibile dell’artista inglese e la sua naturale attitudine alla ricerca di storie da raccontare attraverso ecosistemi sonori al tempo stesso trasognati e spettrali hanno prodotto un risultato niente affatto scontato né in alcun modo retorico, ma anzi innervato dal costante desiderio della scoperta, esplicabile anche nel ristretto spazio delle mura domestiche o delle strade ad esse immediatamente circostanti.
L’osservazione di angoli sui quali soffermarsi con inedita attenzione, la ricerca delle memorie sottese a luoghi della quotidianità costituiscono la traccia narrativa sottesa al lavoro, i cui giocosi incastri acustico-analogici pennellano bozzetti incantati e, a modo loro, dotati di suggestioni bucoliche non meno pronunciate rispetto all’abituale lessico sonoro di Frances Castle. Il successivo rimaneggiamento in studio, con l’aggiunta di arrangiamenti romantici e, in tre brani, delle ritmiche di Ed Deegan ha aggiunto ulteriori sfumature alla libreria musicale dell’artista inglese, che dimostra di aver saputo ricavare da un’ordinaria quotidianità storie e suggestioni filtrate attraverso uno sguardo sensibile per farle diventare piccole meraviglie elettro-acustiche, sospese più che mai negli spazi in(de)finiti del ricordo e dell’immaginazione.
*disco della settimana dal 25 al 31 luglio 2022