HYDROMEDUSAE
Hydromedusae
(Trome, 2023)*
È una collaborazione che viene da lontano, quella tra Jessica Bailiff e Annelies Monseré, originata da una naturale affinità artistica e poi lentamente coltivata a distanza nel corso degli anni. Sono ormai oltre venti quelli trascorsi dal loro primo incontro, avvenuto durante un tour europeo della musicista statunitense, e in seguito concretizzatosi in un Ep condiviso risalente al 2008.
Solo ora i fili delle innegabili connessioni espressive tra le due sono tornati a riannodarsi, per la prima volta in un progetto collaborativo tanto organico da essere identificato dalla denominazione riassuntiva di Hydromedusae. Per chi conosce i percorsi artistici di Jessica Bailiff e Annelies Monseré non potranno sorprendere più di tanto le coordinate entro le quali si collocano gli otto brani del debutto ufficiale della loro nuova creatura, ampiamente incentrata su parti vocali dilatate e solenni, sostenute da un’ambience altrettanto impalpabile, costituita da esili riverberi chitarristici o espansi toni organici, che vi conferiscono una dimensione onirica, straniante, a tratti sacrale.
Eppure, se questi irrinunciabili punti di contatto tra le due artiste rappresentano la base dalla quale parte il lavoro, nel suo sviluppo dalle movenze narcolettiche affiorano via via ulteriori elementi che definiscono l’essenza del progetto, plasmato altresì dalle percussioni di Mat Sweet e reso ancor più sfaccettato, grazie ai ricami armonici via via più pronunciati, sovente affidati a sparse note pianistiche sospese tra frequenze di elettricità statica a tratti sopra la soglia della distorsione. Su tale substrato sonoro, Bailiff e Monseré accennano, in particolare nella parte finale del lavoro, ballate al rallentatore persino compiute dal punto di vista della scrittura e come non mai dense di suggestioni liquidamente stralunate, che è un piacere ritrovare, insieme, saldate in una formula di profonda condivisione.
*disco della settimana dal 3 al 9 aprile 2023
music won't save you 