EPIC45
You’ll Only See Us When The Light Has Gone
(Wayside And Woodland, 2024)

Chi, per gli oltre vent’anni della loro produzione artistica, ha seguito le multiformi derive creative di Rob Glover e Ben Holton – negli epic45 e nei numerosi progetti collaterali – li ha conosciuti soprattutto per gli aspetti “scenografici” della loro musica, da sempre sospesa sul limitare tra contemplazione bucolica e modificazioni umane, più o meno industriali, del paesaggio naturale, fedelmente attestati dalle componenti iconografiche di tutti i loro lavori.

Se quel percorso, in particolare nel periodo centrale della loro produzione, li aveva portati verso derive sempre più rarefatte e sognanti, negli ultimi anni ha decisamente invertito la propria direzione. Senza smarrire i propri caratteri di spiccata interiorità, la musica degli epic45 ha cominciato a rivolgersi progressivamente all’esterno, cercando di comunicare attraverso suoni, parole e melodie la sensibilità dei due musicisti inglesi, nel frattempo evolutasi nel corso degli anni.

Ebbene, accentuando ulteriormente le fascinazioni per sonorità eighties già manifestate nel precedente “Cropping The Aftermath” (2020), il nuovo “You’ll Only See Us When The Light Has Gone” si atteggia a ideale coronamento non soltanto della (ri)scoperta dei suoni della formazione musicale del duo, ma anche e soprattutto della compiuta maturazione del suo songwriting. Si tratta, infatti, di un album breve (appena più mezz’ora), formato esclusivamente da canzoni, permeate dal senso di agrodolce nostalgia che caratterizza tutta la produzione degli epic45, ma mai così dirette ed esplicite, nei suoni e nelle melodie, specchio fedele di testi che, senza trascurare l’abituale “paesaggismo interiore”, racchiudono osservazioni sull’ambiente umano oltre che su quello naturale, ammantandosi di un senso di finitezza che aleggia su tutto il lavoro, a partire dal suo stesso titolo.

Fin dai battiti pulsanti che introducono l’apertura “New Towns Faded”, si percepisce il rinnovato dinamismo che anima le canzoni degli epic45, nell’occasione sostenute dal fondamentale contributo della batteria di Mike Rowley (Component#4). Rilucenti linee sintetiche, una coltre nebbiosa di effetti chitarristici e tempi spesso scanditi da ritmiche febbrili popolano le sette canzoni (non brani: vere e proprie canzoni) di “You’ll Only See Us When The Light Has Gone”, che riecheggiano di distanti sentori wave, ne assorbono l’indole decadente, proiettandola su quella odierna di una “fallen English town” e di un mondo sempre più disorientate per due ormai ben maturi ragazzi delle Midlands inglesi (“in the time of knowing / no one knows anything”).

Eppure, appena sotto la superficie di canzoni dall’indole pop mai così pronunciata come “Be Nowhere” e “The Crush”, e persino tra le righe del crescendo quasi rabbioso di “Underneath The Houses”, non manca di farsi cogliere l’attitudine atmosferica degli epic45, spesso riaffiorante in funzione di semplice cornice e nuovamente parte integrante di canzoni dai tempi dilatati, come in particolare “Floodplains” e “Passing”, nelle quali le interpretazioni di Holton tornano a farsi elegantemente evocative.

Per quanto il lavoro rappresenti innegabilmente un punto di ulteriore e forse definitiva evoluzione nella consapevolezza di scrittura e arrangiamento della band, la stessa dichiarata connessione delle sonorità degli ultimi due album a quelle che Rob Glover e Ben Holton amavano da ragazzini chiude un ideale cerchio nella produzione della band, simbolicamente in coincidenza con il ventennale di “Against The Pull Of Autumn“, lavoro dal quale “You’ll Only See Us When The Light Has Gone” è forse meno distante di quanto possa sembrare. Nel frattempo, è cambiato il mondo, così come Rob e Ben e il paesaggio che continua a fungere da loro fonte di ispirazione; il loro spirito e la loro passione per la musica sono, invece, rimaste intatte, soltanto maturate dal tempo e affinate nella capacità di esprimere le proprie emozioni in maniera diretta attraverso le canzoni, ricombinando ancora una volta quella miscela di wave, shoegaze, post-rock, folk, ambient e tanto altro ancora che ha contrassegnato, rendendola unica, l’intera esperienza degli epic45.

http://epic45.com/

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