LAETITIA SADIER – Something Shines
(Drag City, 2014)
È come se il tempo non passasse per Laetitia Sadier, almeno a giudicare dalla copertina e dai temi affrontati nel terzo episodio della sua finora opaca attività solista: fluorescenze tridimensionali, tratti giovanili e una colta impronta concettuale, ispirata a “La società dello spettacolo” di Guy Debord.
Il situazionismo e la critica sociale sono svolti, come ai tempi degli Stereolab, nell’ossimorico formato di canzoni leggere e sognanti, che la maturità dell’artista plasma con pennellate raffinate e decadenti.
Il retro-futurismo pop si associa a suadenti languori gainsbourghiani e tappeti lounge interstellari nelle dieci tracce sospese tra cielo e terra che formano il disco solista più convincente della Sadier.
(pubblicato su Rockerilla n. 410, ottobre 2014)