PERRY FRANK – Soundscape Box I
(Tranquillo / Psychonavigation, 2014)
È ormai persino ridondante ricordare il filo diretto creativo e produttivo che lega l’etichetta irlandese Psychonavigation all’Italia, anzi in maniera ancora più specifica alla Sardegna. Dopo i conterranei Stefano Guzzetti (in versione Waves On Canvas) e Andrea Carri, è ora la volta di Francesco Perra, in arte Perry Frank, artista di lunga militanza in tanti diversi progetti, che proprio recente “Chronos” di Carri aveva collaborato.
A tale legame che preside alla pubblicazione di “Soundscape Box I” si aggiunge quello decisivo del suo contenuto, frutto dell’affinamento della tavolozza espressiva dell’alter-ego ambientale di Perra, che nelle sette tracce del lavoro ne offre una rassegna esaustiva tanto della sua ampiezza concettuale quanto di una spiccata capacità di creare paesaggi sonori avvolgenti e immediatamente suggestivi.
È ambient music pura e luminosa quella creata da Perra attraverso articolate sequenze di loop e frequenze modulate che costituiscono il substrato sul quale si snodano persistenze armoniche e riverberi intrisi di caldo romanticismo. La semplice lettura dei titoli dei brani suggerisce la propensione dell’artista sardo a un paesaggismo denso d’emozione, prontamente rispecchiata dal loro contenuto: le sue composizioni sono come cartoline sonore che non si limitano alla descrizione di luoghi fisici, bensì provano a catturarne gli aspetti immateriali, che siano evanescenze aurorali o sfumature create dal vento.
I dieci minuti morbidamente ipnotici di “The Dawning”, pezzo dalla durata maggiore del lotto, rappresentano plastica sintesi della sensibilità compositiva di Perra, che tuttavia non manca di manifestarsi in astrazioni di consistenza spettrale nella prima parte di “Barcelona Landscape” e nella giocosa variazione liquida di “Endless Shoreline”.
Gli occasionali addensamenti di frequenze sature che, in un coeso dialogo tra pedali, effetti analogici e frammenti acustici, percorrono in particolare la prima metà del lavoro svaporano nella seconda in visioni ambientali finissime (“Eternité par les Astres”, “Le Vent et les Nuages”), che tuttavia non smarriscono mai un contenuto romantico, suggellato dal breve brano conclusivo “Regrets”.
Ipotizzando dal titolo che “Soundscape Box I” costituisca soltanto un primo capitolo della raccolta di paesaggi sonori di Perra, dai suoi solchi emerge comunque una più che esaustiva manifestazione della sensibilità di un artista capace di pennellate cinematiche, applicate a un’ambience serena e immaginifica.