BEN STEED – From Here You Can See Everything
(Twice Removed, 2013)
Il frammento pianistico di nemmeno due minuti collocato come incipit di “From Here You Can See Everything” potrebbe far pensare di trovarsi in presenza di un lavoro di minimalismo neoclassico come tanti altri. Niente di più fuorviante, invece, se non altro perché ne è autore un artista assolutamente fuori dagli schemi, a cominciare dall’autodefinizione di “compositore psiconautico”, produttore e scrittore.
Nelle otto tracce, Ben Steed si dimostra dunque non solo abile pianista, ma anche e soprattutto fantasioso manipolatore di suoni, attraverso i quali descrive un universo costellato da saturazioni ambientali, notturne pulsazioni trip-hop e visionarie derive interstellari.
Un viaggio alieno dalle mille sfaccettature.
(pubblicato su Rockerilla n. 395-396, luglio-agosto 2013)
Grazie! Apprezzo molto le tue parole. :)