AA. VV. – SMM: Opiate
(Ghostly International, 2013)
L’espansione dei confini e delle potenzialità del suono costituisce il tema di fondo intorno al quale ruota SMM, progetto partecipativo sotto forma di compilation di artisti operanti in ambito elettronico-ambientale, ideato dall’etichetta Ghostly International e adesso giunto al suo secondo capitolo.
Fin dal titolo, “Opiate” si presenta quale raccolta di schegge ipnotiche, impostate su diverse declinazioni di persistenze sonore che abbracciano statiche astrazioni ambientali e più dense torsioni droniche.
Ciascuno degli artisti coinvolti ha sviluppato il tema secondo la propria sensibilità, pur mantenendosi entro durate piuttosto contenute, funzionali al contesto di una compilation. Così, nell’iniziale “Water Shadow” Simon Scott rifonde estatiche sensazioni naturalistiche lambite da tiepidi raggi primaverili, la successiva “Ti Prego Memory Man”, primo brano di Dustin O’Halloran e Adam Wiltzie successivo all’omonimo debutto del loro progetto A Winged Victory For The Sullen, svapora in impalpabili rarefazioni ambient-neoclassiche, mentre Will Thomas Long dispensa cinque minuti di rapimento quieto e malinconico nei cinque minuti “Nothing So Mystical”.
L’aritmico trittico d’apertura rappresenta alla perfezione il concept sotteso al lavoro, attraverso un puzzle di languori sonnolenti al quale è facile far conseguire un completo abbandono. Forse anche proprio per questo, le sciabordate distorte di Black Swan e i segnali radio cosmici di Jim Haynes ridestano dallo stato di dolce torpore. Si tratta tuttavia solo di un attimo di parziale irregolarità, poiché ogni increspatura viene cristallizzata dalle gelide folate del duo norvegese Pjusk, appena prima che un inusitato binomio di austero romanticismo incrementale chiuda il lavoro con le brevi aperture armoniche tratteggiate da Paul Elam (Fieldhead) e da Sarah Lipstate (Noveller).
Ancorché sostanzialmente uniforme dal punto di vista concettuale e realizzativo, “SMM: Opiate” offre una stimolante panoramica di come filtraggi e manipolazioni possano amplificare il contenuto spaziale e ipnotico del suono: una rassegna con qualche chicca per cultori delle sperimentazioni ambientali, un esaustivo biglietto d’ingresso per quanti si addentrino per la prima volta in questi mondi di evanescenze aliene.