FEDERICO DURAND – El Estanque Esmeralda
(Spekk, 2014)
Alberi, fuoco, acqua: sono tutti dedicati a uno specifico elemento naturale gli ultimi tre lavori del compositore argentino Federico Durand, che in “El Estanque Esmeralda” (lo stagno color smeraldo) rende ancora più liquida e intangibile l’essenza del suo paesaggismo sonoro costituito da frequenze elettro-acustiche e field recordings.
Il profondo legame con la natura di Durand rispecchia quello con la sua terra d’origine, la peculiarità dei cui vasti spazi ricorre nei sette brani di “El Estanque Esmeralda” con plasticità iconica, sotto la consueta forma di echi e frammenti sonori ma anche sotto quella di ricordi di luoghi e paesaggi. Lo spunto per la realizzazione del lavoro è stato infatti suscitato dalla memoria di un viaggio compiuto da bambino nella natura lussureggiante e selvaggia del sud dell’Argentina.
Le tinte brillanti di specchi d’acqua rigogliosi di foglie e fiori ricorrono per analogia nei riflessi dello sfaccettato prisma accuratamente intagliato da Durand attraverso esili drone, schegge melodiche e samples bucolici raccolti anche molto tempo fa. Come la scoperta delle meraviglie della natura, così il percorso seguito dall’album pullula di una serie di istantanee in sequenza, che riservano a ogni passo sensazioni di stupore, dolcezza e fragilità.
Tutto in “El Estanque Esmeralda” è organizzato con estrema delicatezza, in modo da creare non solo un soundscaping distensivo ma da rendere con fedeltà la bellezza e la vitalità di una natura intatta, che si risveglia a primavera. Ai liquidi impulsi delle tastiere, appena trattati in modo tale da ricavarne materia armonica o avviluppanti veli ipnotici, Durand affida il ruolo di rendere coeso l’universo di suono che circonda la sua ideale passeggiata in un ambiente incontaminato, dominato dai colori di piante e fiori.
Altrettanto preziosa e pacata risulta, ancora una volta, la sua peculiare declinazione del paesaggismo elettro-acustico che, lontanissimo da sovrastrutture new-age, carezza il cuore e rilassa la mente come ben pochi altri artisti sperimentali riescono congiuntamente a realizzare.