LULLABIER – Osservazione rilassamento e assenza di giudizio
(ViVeriVive, 2014)
Dopo che negli ultimi tempi ha soprattutto provveduto a sviluppare la ricerca di una sognante formula ambientale sotto la denominazione Firetail, Andrea Vascellari riprende le fila del proprio progetto principale, legato all’elaborazione di un’ambiziosa formula di slow-core cantautorale in italiano.
Il quarto album di Lullabier sposta l’obiettivo simbolico dell’artista veneto dalla cura del corpo del precedente “Fitoterapia” a quella dell’anima: ciascuno dei titoli delle sette tracce di “Osservazione rilassamento e assenza di giudizio” presenta un proprio corrispettivo indiano, frutto del parallelismo con i chakra e le fasi di evoluzione umana secondo la dottrina filosofica indo-orientale.
Seguendo questa linea concettuale, Vascellari declina le proprie visionarie meditazioni intorno agli elementi e alle energie psico-fisiche dell’essere umano, secondo forme plurali – talvolta anche radicalmente diverse – e comunque tutte riassunte dal comune denominatore delle sue dichiarate passioni per artisti quali Mark Kozelek, Low e Gravenhurst.
Se l’iniziale “Animali (muladhara)” aleggia su un pulsante battito elettronico che può far pensare a un Jimmy LaValle in umbratile versione folktronica (ma un po’ anche ai Low di “Drums And Guns”, in parte ripreso in versione narcolettica da “Pace (anahata)”, da “Archiloco (svadhistana)” e “Icaro (manipura)” promana il serafico candore proprio appunto di un Mark Kozelek dei secondi Red House Painters, fluidamente melodico e pacificato con i propri demoni.
Nella seconda parte del lavoro, il suono tende a ispessirsi e a farsi più omogeneo, al pari del registro interpretativo di Vascellari, che abbassa timbri talora enfaticamente estatici per i velluti avvolti in “Veleno (vishuddha)” circolari crescendo elettrici. Sono gli stessi elementi della successiva “Legami (ajna)” – forse il brano più compiuto del breve lotto – che nella conclusiva “Invocazione (sahasrara)” sono posti a gravitare intorno al simbolismo del numero sette, con sette alla ricerca di una divinità interiore materializzata da torsioni di feedback gradualmente avvolgenti.
Soprattutto per la sua varietà e per l’acquisita consapevolezza di mezzi espressivi, “Osservazione rilassamento e assenza di giudizio” si profila quale significativo momento di sviluppo del difficile progetto di Vascellari, la cui esperienza di ricerca sonora a tutto tondo può ormai dirsi non più solo legata a un’estetica univoca e predeterminata.