SHARON VAN ETTEN – Are We There
(Jagjaguwar, 2014)
Al culmine di un processo di graduale ma continua maturazione, Sharon Van Etten si affaccia al quarto disco assistita da credenziali e aspettative importanti, frutto della sua schiettezza cantautorale e della curiosità per soluzioni e collaborazioni sempre nuove.
“Are We There” conferma fin dalle premesse il secondo dato – tra gli ospiti compaiono Torres, Jana Hunter, Peter Broderick e Jonathan Meiburg degli Shearwater – smussando rispetto a “Tramp” (2012) gli spigoli di una scrittura ancora tormentata, che non rinuncia a inquiete vibrazioni indie-rock.
L’articolato profilo del lavoro è frutto anche della rotazione di collaboratori dai retroterra diversi, che indirizzano i brani della cantautrice del New Jersey ora verso un’estetica dagli spiccati accenti folk, ora verso raffinate tonalità bluesy. Sorprende piuttosto ritrovarla alle prese con le sgargianti vesti di un’elettronica persino ammiccante, mentre le sue vibranti ballate elettriche si fanno più fluide e sinuose, trovando un credibile contrappunto in un paio di episodi guidati dal pianoforte e sospesi in atmosfere cameristiche o morbidamente sognanti.
Da “Are We There” la figura di Sharon Van Etten risulta dunque ben più completa rispetto a quella della semplice ragazza con la chitarra, grazie a una versatile espressività, che riempie con naturalezza il vuoto lasciato dalla decadenza di Cat Power e la mostra ormai pronta al grande salto.
(pubblicato su Rockerilla n. 406, giugno 2014)
http://www.sharonvanetten.com/