HALLOCK HILL – Kosloff Mansion
(Hundred Acre, 2014)
Non di solo fingerpicking vive Hallock Hill, alter-ego creativo di Tom Lecky; in “Kosloff Mansion” il chitarrista newyorkese depone il suo strumento d’elezione in favore del pianoforte e di un’ambience nella quale le sospensioni sono protagoniste tanto quanto le note.
Queste ultime paiono adagiate su un pulviscolo quasi impercettibile, amplificato dalla collaborazione e coproduzione di Tim Noble (The Lowland Hundred).
Come trine inorganiche, le miniature di Lecky adornano frammenti dalla durata media di tre minuti, troppo pochi perché la sua ridotta confidenza con lo strumento possa disegnare melodie compiute, ma più che sufficienti per confezionare una sequenza di istantanee atmosferiche in penombra.
(pubblicato su Rockerilla n. 406, giugno 2014)