sentimental_machines_lessSENTIMENTAL MACHINES – Less
(Dronarivm, 2014)

Poche settimane lo splendido “Aer” di Giulio Aldinucci, un’altra significativa firma della sperimentazione ambientale italiana trova veicolo distributivo nell’etichetta russa Dronarivm: si tratta di Sentimental Machines, duo formato da Attilio Novellino e Saverio Rosi (Leastupperbound), artisti calabresi la cui collaborazione è ormai consolidata da qualche anno nella dimensione live e in quella produttiva, che nella denominazione comune aveva già trovato manifestazione nel 2010, nel lavoro in download gratuito “The Silent Bride”, distribuito dalla meritoria netlabel italiana Laverna.

Le sei tracce di “Less” attestano il duraturo sodalizio e la consonanza operativa tra i due artisti, che nel breve lavoro (ventiquattro minuti di durata complessiva) hanno raccolto materiale da loro elaborato negli ultimi quattro anni ma finora rimasto ai margini delle loro rispettive produzioni. Il lavoro si può dunque considerare una sequenza di bozzetti creati in maniera indipendente gli uni dagli altri, eppure dai caratteri sostanzialmente affini e intrinsecamente coerenti al loro interno.
Nei sei brani, Novellino e Rosi depongono per un attimo l’esplorazione di territori dronici dalla magmatica consistenza rumorosa per sublimare la loro arte ambientale in un paesaggismo emozionale che nelle macchine (per parafrasare la denominazione del progetto) trovano un veicolo piuttosto che una finalità espressiva. Pianoforte, organo e field recordings sono gli elementi essenziali di “Less”, minimale rappresentazione, come da titolo, di vapori ipnotici e avvolgenti modulazioni ambientali.

Dei sei brani, tre – l’apertura “Don’t You Feel Ashamed?”, “The Shining Ground” e “Blind Swipes” – sono poco più di frammenti di due-tre minuti di fragili ricami pianistici, le cui note sparse gravitano in uno spazio sonoro che crea risonanze e palpitanti sospensioni. Gli altri tre presentano contenuto più propriamente ambientale, in una sequenza via via più rarefatta che va dalle maestose evanescenze di “Farewell March” alla quiete subliminale di “Roomlets In Beaten Streets”. Tra i due, è collocata la composizione probabilmente più rappresentativa del provvisorio stadio collaborativo rappresentato da “Less”, l’innodica “Dogma – Homage To Arvo Pärt”, che sviluppa un’ambience sostanzialmente orchestrale, riassumendo anche nel deferente riferimento la duplice natura del codice espressivo di Novellino e Rosi.

Di tale codice “Less” costituisce manifestazione significativa di uno stadio di ricerca sonora niente affatto marginale nella tavolozza sonora di due artisti che, a maggior ragione in una raccolta disorganica nelle premesse, dimostrano di potersi annoverare a pieno merito tra le eccellenze sperimentali italiane.

http://attilionovellino.com/
http://discreetrecords.it/

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