MELODÍA – Diario de viaje
(Home Normal, 2014)*
A differenza degli ormai numerosi progetti collaborativi tra artisti originari di luoghi molto distanti tra loro, quello che vede per protagonisti Federico Durand e Tomoyoshi Date continua a essere sviluppato in compresenza, a testimonianza di una comunione d’intenti che trova continuità nella pubblicazione del loro secondo disco a nome Melodía.
Analogamente al precedente “Saudades”, elaborato nel corso di un tour europeo congiunto, anche le sette tracce di “Diario de viaje” sono state concepite in maniera itinerante, in diversi luoghi il cui ricordo è impresso nei loro stessi titoli: Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia e Giappone sono i luoghi nei quali la nuova collaborazione tra i due è tornata spontaneamente a manifestarsi e “Diario de viaje” ne raccoglie il ricordo e le suggestioni proprio a mo’ di un taccuino d’appunti sonori, nel quale i field recordings naturalistici dell’artista argentino si fondono con il minimalismo elettro-acustico di quello giapponese.
Le sette cartoline che formano il lavoro presentano il comune denominatore della delicatezza con la quale i due artisti uniscono le sfumature delle rispettive tavolozze sonore, con la grazia tutta giapponese di Date nel dosare le note che si unisce al delicato impressionismo con il quale Durand tratteggia una fragile ambience elettro-acustica. A differenza delle più recenti opere soliste dell’artista argentino, vere e proprie immersioni in mondi sonori concettualmente circoscritti, la diversità di luoghi e situazioni evocate da “Diario de viaje” implica una pluralità di elementi e suggestioni determinata dal continuo mutamento degli orizzonti catturati dal sensibile occhio dei due artisti.
Si passa così dal bucolico fingerpicking dell’iniziale “Canción de los pájaros (en un bosque de Namêche)” ai riflessi crepuscolari del pianoforte di “La luz de la tarde (en Bruselas, Bélgica)” e di “Luna (en el hotel Am Bad, Tübingen)”. A tale estatico paesaggismo ambientale fanno da contrappunto pulsazioni e screziature sospese (“Un instante delicado (en un hotel en Metz, Francia)”) e atmosfere notturne calde e spettrali (“Una aparición nocturna (sesión en el estudio de Tomoyoshi Date, Tokyo)”).
Con pochi tratti lievi ma efficaci, in “Diario de viaje” Date e Durand si dimostrano capaci di plasmare scenari contemplativi immersi nella natura, così come quadretti di un ovattato intimismo tra le quattro mura di uno studio o di una camera d’albergo, applicando a entrambi i contesti la loro efficace ricerca di una spontaneità ambientale attraverso un perfetto equilibrio di field recordings e armonie acustiche.
*disco della settimana dal 29 dicembre 2014 al 4 gennaio 2015
http://federicodurand.blogspot.com/
http://tomoyoshidate.info/