A YEAR IN THE COUNTRY – In Every Mind
(A Year In The Country, 2015)
È una declinazione decisamente eterodossa delle contemplazioni della countryside britannica quella racchiusa nei percorsi sonori di “In Every Mind”, condotti da un collettivo di artisti gravitanti intorno all’etichetta A Year In The Country e dalla medesima denominazione, nell’occasione, contraddistinti.
Innanzitutto, l’idea del percorso, del mondo sonoro che si trasforma così come muta il paesaggio, è il frutto di una concezione dinamica del soundscaping; inoltre, lo stesso concetto “folk” viene piegato nelle dodici tracce del lavoro a una concezione moderna, che non disperde arcane suggestioni acustiche ma predilige introiettare i linguaggi di un modernariato analogico non meno straniante delle storie di spettri e di streghe che spesso popolano la tradizione folk inglese.
Le istantanee sonore di “In Every Mind” appaiono il frutto di una ricerca affine a quella del Michael Tanner più enigmatico, in particolare per la presenza di field recordings e antichi strumenti a corda, benché tastiere liquide, ricorrenti cadenze marziali e persino brevi apici distorti inclino piuttosto verso quella che non può definirsi altrimenti come un’osservazione post-moderna di un paesaggio naturale sinistro, in quanto profondamente inciso dall’uomo.