the_declining_winter_isnaj_dui_the_leaves_in_the_lane_stones_throwTHE DECLINING WINTER / ISNAJ DUI – The Leaves In The Lane / Stone’s Throw split
(Rural Colours, 2015)

Due artisti dai percorsi estremamente trasversali nei rispettivi campi hanno condiviso le due facce da dodici minuti di un vinile 12”: da un lato (letteralmente) Richard Adams con le trasformazioni rurali di The Declining Winter, dall’altro Katie English con l’ambience acustica irregolare connaturata al suo progetto Isnaj Dui.

La parte del lavoro di pertinenza di Adams consta di sette brevi tracce, frammenti estemporanei derivati dalla contemplazione bucolica o bozzetti preliminari a qualcosa di più articolato. Si tratta di istantanee che collocano sotto un’obliqua luce autunnale il lato folk più disadorno dell’ex-Hood, il cui inconfondibile modo di suonare la chitarra risuona distintamente fin dal brano d’apertura “Late Monday”, il più compiuto nella raccolta di brevi sketch del lavoro. Eppure, i semplici accordi acustici e il cantato ovattato che caratterizzano “The Leaves In The Lane” sono più autosufficienti a cogliere la magia fuggevole di canzoni appena abbozzate, che proprio in questo formato scheletrico evidenziano le doti di scrittura di Adams e il suo legame poetico con l’ambiente rurale.

Diversa struttura presenta il lato appannaggio della English, che per l’occasione abbandona l’abituale flauto per cimentarsi al violoncello: si tratta di due sole tracce nelle quali non manca l’arsenale di micro-suoni e granulosi detriti analogici propri del ventaglio espressivo di Isnaj Dui, che in “Radian Field” sporcano armonie narcolettiche che ben presto deragliano in dissonanze e movimenti sbilenchi. Ben più organico risulta invece l’altro brano, “Points, Switches”, strutturato attraverso loop ampi e quasi completamente immuni da interferenze che avanzano con attraverso moti circolari dai pregevoli snodi armonici.

Considerata nel suo complesso, l’operazione sottesa allo split non solo regala poco più di venti minuti di godibilissime cartoline acustiche, ma ha il pregio di presentare in vesti quasi del tutto inedite due artisti che, in coerenza con i rispettivi percorsi individuali, non cessano di regalare proposte espressive estremamente stimolanti.


http://www.thedecliningwinter.com/
http://www.fboxrecords.co.uk/

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Antonio M. ha detto:

    bellissimo ma non ho ancora ascoltato il lato di ISNAJ DUI, corro a farlo.
    spore di natural bellezza che solo un artista con singolari tratti caratteriali saprebbe esprimere in così poco tempo e tanta semplicità.
    raff era da anni che volevo postarlo, lo faccio adesso; ecco il link del brano che ho dedicato ad i tyneham house, un breve esperimento che è piaciuto tanto a michael tanner (metà dei tyneham e frances castle).
    grazie a chi vorrà ascoltarlo.

    1. Antonio M. ha detto:

      scusate ma è importante la correzzione: Michael Tanner( metà dei Tyneham House) e Frances Castle

    2. rraff ha detto:

      Ma che bello! adesso capisco il tuo particolare legame con Tyneham House… del resto c’è un sottile filo conduttore che lega le ricerche sonore di Tanner, della English, di Richard Moult e altri artisti inglesi su luoghi e tradizioni arcane.
      Non mancare di farmi ascoltare altre tue creazioni!

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