YANN TIERSEN – Eusa
(Mute, 2016)
Il nuovo lavoro di Yann Tiersen rappresenta per l’artista francese al tempo stesso un ritorno a casa e un ritorno alla propria dimensione più pura di compositore neoclassico. Sotto il primo profilo, “Eusa” è il nome bretone dell’isola di Ushant, sulla quale Tiersen appunto risiede, mentre sotto il secondo il lavoro lo riconduce nelle vesti minimali di pianista e orchestratore, quelle che lo hanno reso celebre come autore di colonne sonore.
Proprio una sorta di colonna sonora definiscono le diciotto brevi tracce di Eusa, dedicata appunto ai luoghi dell’isola e alle sensazioni naturalistiche da essi suscitate, ma anche ai suoi stessi suoni, registrati sotto forma di field recordings e in seguito distillati in echi ed esili drone di fondo negli studi di Abbey Road, dove la sequenza di improvvisazioni e fragili linee armoniche sul pianoforte è stata realizzata.
Con tocco lieve e spiccata capacità immaginifica, Tiersen conduce attraverso una terra a lui familiare seguendo una serie di sentieri (“Hent” in bretone), ai quali sono intitolati gli otto brani che fungono da interludi, apertura e chiusura del lavoro. Tutti gli altri sono invece riferiti ciascuno a un luogo dell’isola, della quale le compunte sequenze di note di Tiersen descrivono l’essenza solitaria e desolata, distante dai mondi fantastici di “Amélie”, ma non meno densa dello spontaneo romanticismo di un istinto applicato al pianoforte.
(pubblicato su Rockerilla n. 434, ottobre 2016)