SVEN LAUX – Paper Streets
(Dronarivm, 2017)*

La complessità della composizione neoclassica, contrapposta al solo minimalismo pianistico, affascina ormai artisti provenienti da esperienze e sonorità eterogenee. Partendo da questo assunto, non sorprende allora più di tanto ritrovare un musicista elettronico, abitualmente orientato alle in prevalenza alle ritmiche, alle prese con un ensemble formato da violino, violoncello e pianoforte.

È invece proprio quel che avviene nel nuovo lavoro del prolifico artista tedesco Sven Laux, costituito da otto brevi sinfonie nelle quali la sua attenzione per gli aspetti dinamici del suono viene tradotta nell’intersezione tra austere armonie d’archi e limpide partiture pianistiche. Sono in realtà le prime a tracciare il solco dei quasi cinquanta minuti di “Paper Streets”, nel corso dei quali Laux costruisce immaginari di bellezza riflessiva e a tratti tenebrosa, alternando suadenti aperture armoniche alla ricorrente solennità di prolungate vibrazioni d’archi, calate in un’ambience densamente avvolgente.

Alternando modulazioni evanescenti a loop lievemente pulsanti, quest’ultima costituisce non solo il fondale sul quale Laux si cimenta nella composizione cameristica ma anche il trait d’union con la sua abituale dimensione elettronica. E, un po’ come avviene quando Bvdub si immerge in affini abissi di malinconia, il risultato di “Paper Streets” è un affresco di neoclassicismo ambientale intenso e cinematico.

*disco della settimana dal 30 ottobre al 5 novembre 2017

http://svenlaux.com/

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