E.L. HEATH – Smiling Leaf E.P.
(Wayside And Woodland, 2018)
Ben cinque anni di nuovi itinerari sui sentieri che attraversano antichi paesaggi collinari separano i cinque brani di “Smiling Leaf” dall’album “Tŷ”, che aveva introdotto con decisione Eric Loveland Heath tra i cantori della countryside britannica. In questo intervallo di tempo, l’artista trapiantato nello Shropshire ha avuto modo di tornare su vecchi bozzetti di canzone, applicandovi il proprio trasognato approccio bucolico.
Ne è risultata appunto l’agile galleria di cartoline sonore che forma il nuovo Ep, ancora odorose di freschi sentori d’erba primaverile, ma caratterizzate da un tocco acido finale. Fuori di metafora, folk, psichedelia e sensibilità pop innervano le canzoni di “Smiling Leaf”, che individuano uno stralunato ibrido espressivo, plasmato da Heath lasciando prevalere ora oblique sensazioni folk (“Otrov”, “Dandelion Clocks”), ora un microcosmo di stratificati rilanci sintetici (“Concomitance”).
Il punto di intersezione tra mondi designato dall’Ep è individuato in particolare dai brani che lo aprono e lo chiudono, ideali parentesi che circoscrivono un ecosistema reale e immaginario, coniugato da una pluralità di linguaggi, comunque distanti da luoghi e tempi della quotidianità contemporanea.