SEVERAL WIVES – Veil On Veil
(Lost Tribe Sound, 2020)
La nuova emissione dai sotterranei dell’anima di Several Wives è un’intricata sinfonia di vibrazioni, loop e voci spettrali, nei cui tredici brevi movimenti si manifestano soltanto radi frammenti armonici. Imperscrutabile come la natura stessa del progetto, al quale si attaglia perfettamente l’idea di colonna sonora di una pellicola immaginaria, “Veil On Veil” segue un tortuoso percorso costellato da risonanze tenebrose e scansioni ritmiche al tempo stesso ovattate e marziali, che coniuga claustrofobiche atmosfere dark-ambient con un approccio ancora una volta sostanzialmente orchestrale.
Quest’ultimo, latente per gran parte del lavoro in una declinazione doom che rimanda alle brume nordiche di Svarte Greiner, si manifesta in una prevalente chiave acustica e relativamente più organica soltanto a tratti (“To Swing And Miss”, “Mai Swimmer”), mentre nella parte finale della scaletta si affacciano addirittura spunti di un romanticismo decadente (“Boy Walking”), che si innestano sulla sottile linea oscura tra i Dead Can Dance e le derive più spettrali di Piano Magic. Al di là di alcuni passaggi di più torbida, disagevole inquietudine, in “Veil On Veil” si trova lucidamente riassunta una varietà di spunti stilistici e compositivi, dalle cui vaporose sfumature seppiate non manca di promanare un fascino obliquo, imperscrutabile.