ELUVIUM
Virga II
(Temporary Residence, 2021)
Quella che, per Matthew Robert Cooper, si era originata quale divagazione estemporanea tra i suoi album veri e propri si sta già trasformando in una serie di uscite che uniscono transizione e permanenza. La transizione è insista nella stessa natura interstiziale delle sue opere intitolate “Virga”, mentre la permanenza rispecchia il metodo applicato dal compositore di Portland, alle prese con un approccio generativo, incentrato su estesi loop ambientali.
Il secondo capitolo della serie segue di un anno e mezzo il precedente e, al pari di quello, consta di brani di lunga durata (quattro, tutti intorno ai dieci minuti), nei quali Cooper plasma una costellazione di frequenze, orientandone lo spettro cromatico dalle tenebre alla luce. Il lavoro delinea un ideale percorso, dalle torbide allucinazioni del brano d’apertura all’ariosa elegia della title track finale, nel quale la peculiare tavolozza “orchestrale” – autentico marchio di fabbrica di gran parte della produzione di Eluvium – espande via via il proprio respiro, in un turbine di emozioni al rallentatore.
La lunga durata assume così un ruolo fondamentale nel perpetuare l’effetto avvolgente e delle modulazioni sonore di Cooper, che proiettano verso gli sconfinati spazi della percezione.
(pubblicato su Rockerilla n. 493, settembre 2021)