SOPHIE HUTCHINGS – Night Sky
(Preservation, 2012)
Il debutto “Becalmed” (2010) aveva rivelato Sophie Hutchings quale interprete di un minimalismo pianistico dall’intenso contenuto emozionale.
Alla seconda prova, la polistrumentista australiana si dimostra non solo ispirata omologa di “colleghi” quali Dustin O’Halloran o Peter Broderick, ma sensibile artefice di trame melodiche che, pur sempre incentrate sul pianoforte, contemplano adesso anche organi, percussioni, arrangiamenti d’archi e impalpabili ambience vocali.
Senza disperdere la coinvolgente immediatezza dell’esordio, le austere contemplazioni di “Night Sky” dimostrano le accresciute capacità compositive di un’artista in grado di trasformare la semplicità neoclassica in seducenti chiaroscuri notturni.
(pubblicato su Rockerilla n. 386, ottobre 2012)